Ipnosi Verbale

Ipnosi Dinamica

 

IPNOSI VERBALE

Al di là di quello che sono le credenze comuni, non c’è nulla di magico, soprannaturale o miracoloso nell’ipnosi. In realtà, si tratta di un fenomeno frequente e naturale che ognuno di noi sperimenta (senza averne consapevolezza), nel suo vivere quotidiano.

     Più semplicemente, possiamo considerare l’ipnosi come il metodo naturale, facile e piacevole di affrontare e risolvere ciò che vogliamo cambiare in noi stessi e nella nostra vita grazie al recupero di preziose risorse presenti in ognuno di noi.

Basti pensare con quale facilità e frequenza ci si possa astrarre dalla realtà circostante nel corso di una giornata; per esempio, quando si aspetta l’autobus o ci si lascia assorbire dalla lettura di un libro che ci piace particolarmente, quando uno studente, durante le lezioni del professore, rimane assorto a fissare la finestra e in quel momento non sta pensando a niente, infatti quando il professore lo richiama chiedendogli a cosa sta pensando, l’alunno risponde “a niente”.

A Milton Erickson si deve l’intuizione che gli stati di trance non sono fenomeni straordinari ma eventi piuttosto frequenti e comuni a tutte le persone.

Lo stato ipnotico è una condizione naturale della nostra mente, spontaneamente entriamo in autoipnosi ogni 90 – 120 minuti al giorno, questo perché apporta, naturalmente, una serie di benefici: aumentato l’attività del sistema nervoso parasimpatico (componente del sistema nervoso autonomo deputata al riposo, al recupero ed alla digestione) che ha portato ad un immediato rilassamento post-ipnotico misurabile attraverso la riduzione delle frequenze cardiache e respiratorie portando al raggiungimento di uno stato di benessere fisiologico, Stimola il sistema immunitario, può favorire il rilassamento e quindi diminuire ansia e tensione, ipertensione, fa abbassare il livello di ansia

     Ipnosi non è affatto sinonimo di sonno, svenimento o perdita dei sensi! In ipnosi manteniamo inalterate la nostra piena consapevolezza e capacità decisionale e siamo in grado di ascoltare e di parlare. E, naturalmente, se per caso avvertiamo un prurito, possiamo benissimo grattarci, così come possiamo cambiare leggermente posizione per metterci più comodi. Tutte cose che la persona svenuta non compie.

Durante l’esperienza ipnotica, manteniamo costantemente il pieno controllo di noi stessi e di ciò che accade tanto che, se qualche suggerimento andasse contro la nostra volontà, i nostri valori o il nostro codice morale, porremmo immediatamente fine allo stato ipnotico semplicemente aprendo gli occhi.

Grazie all’apporto di Milton Erickson è cambiata la concezione dell’inconscio.  Freud, che ebbe una grossa influenza su molte scuole di terapia, considerava l’inconscio una sorta di spazzatura, qualcosa in cui erano racchiuse le nostre parti peggiori, qualcosa da temere. Per Freud l’inconscio era il luogo dove risiedevano, nascosti alla coscienza, i nostri conflitti ed i nostri complessi, e tutte le varie pulsioni istintive, motivo per cui gli esseri umani, per poter convivere nella società, sono condannati a bloccare tutte quelle pulsioni che, se lasciati emergere, sarebbero pericolosi e antisociali.

Per Erickson, invece, l’inconscio è il luogo dove sono nascoste le nostre risorse, le nostre capacità acquisite nel tempo, le nostre parti capaci di guarirci dai nostri disturbi, elementi a cui spesso i pazienti non sono in grado di arrivarci coscientemente, ma, attraverso l’ipnosi riescono ad attivarle e a farle emergere; altre volte invece sono capacità, talenti, che neanche il paziente sa di avere.

Queste tipologie di Ipnosi sono sostanzialmente verbali.

 

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