Questa modalità ipnotica di approcciarsi all’inconscio del paziente è stata elaborata dal brasiliano Adam Sobriῆho. A questo stile di ipnosi Adam non ha mai dato un nome, ma, come suo allievo, come riconoscimento della sua creazione, l’ho chiamata “Ipnosi Brasiliana” anche se in realtà non ha nome.
Il lavoro ipnotico si basa fondamentalmente su alcuni aspetti fondamentali per la nostra vita e per la nostra realizzazione ed il nostro benessere:
il Perdono, la Gratitudine e la Ristrutturazione del proprio Passato.
Quello che siamo oggi e le potenzialità di ciò che potremmo essere è la combinazione di diversi fattori:
Il lavoro sul Perdono riguarda sia il perdonare chi ci ha ferito, fatto del male, nel farci perdonare per le ferite che abbiamo inferto agli altri ed il perdonarsi per gli errori fatti.
Tutto questo ci aiuta a mitigare il Giudice Interiore ed i Sensi di Colpa, i peggiori veleni della nostra vita.
Perdonare non è sinonimo di giustificare, dimenticare o riconciliarsi. Al contrario, quando una persona perdona, identifica chiaramente il comportamento dell’altro come moralmente sbagliato e può decidere, per il proprio benessere, di lasciar andare il legame con questa persona.
La Rabbia, il Risentimento, il desiderio di farsi giustizia, il senso di Vendetta, ci incatenano all’altro.
Una persona a questo punto può sentirsi emotivamente esausto, può sentirsi apatico e avvertire un senso di vuoto.
Quando la persona lesa inizia a vedere tutta la rabbia, il dolore e la frustrazione nutriti, può concludere che i precedenti tentativi di affrontare l’ingiustizia sono inefficaci. Questa consapevolezza potrebbe portare a un’apertura verso nuovi approcci.
Con l’Ipnosi Brasiliana cambia il significato di quanto ci è accaduto, osservarlo da un punto di vista diverso:
“L’esperienza non è ciò che ci accade, ma quello che pensiamo su ciò che ci è accaduto” – Epitteto
Anche perdonarsi è un atto assolutamente di forte impatto psicologico, purché comprenda in sé la volontà e la ferrea decisione dell’umiltà, del pentimento e della riparazione morale. Ecco, il perdono serve a fare pace non tanto con gli altri (a volte difficile) bensì con se stessi, a volte altrettanto difficile.
Perdonare significa principalmente liberarsi da un peso, lasciar andare qualcosa che ci impedisce di muoverci consapevolmente nella realizzazione di noi stessi e vivere pienamente con serenità, anziché stare nella distruzione e nel rammarico.
Occorre sfatare un luogo comune legato al Perdono: perdonare non significa subire senza reagire; non significa nemmeno amare i propri nemici e negare il diritto di difenderci da chi ci usa, ci manipola o ci ferisce.
Perdonare significa intraprendere un cammino che ci renda liberi da rabbia, risentimento e rancore, accettare e lasciar andare il passato, riprendendo in mano le redini e la responsabilità della nostra esistenza. Liberi anche di rinunciare alla vicinanza di alcune persone che ci hanno ferito, di praticare tagli netti e scegliere di attorniarsi di persone positive, che amiamo e ci amano.
L’attenzione negativa verso gli altri ci toglie energia e ci allontana dalle cose e dalle persone positive che con la mente sgombra potremmo notare, incontrare e che sono più in sintonia con il nostro modo di essere.
Mantenere il nostro pensiero su persone che suscitano in noi rabbia o risentimento lavorano come un tarlo, bloccandoci in stati d’animo che non ci fanno produrre niente di buono.
Rifiuto
E’ l’incapacità di accettare quello che è accaduto, diventa necessario e vitale riuscire ad andare oltre. Ci rifiutiamo di prendere atto che il passato oramai non è modificabile, che anche da un evento doloroso e sgradevole si può imparare qualcosa, e che possiamo agire e vivere solo nel momento presente. Il rifiuto e la mancata accettazione ci tengono ancorati al passato.
Spesso la rabbia che proviamo verso altri, la facilità con cui ci lasciamo ferire da comportamenti che magari non hanno nemmeno valenza aggressiva, dipendono da una mancata accettazione di noi stessi, da un giudizio colpevolizzante che ci fa sentire inadeguati, da errori che ci attribuiamo e che percepiamo come ‘macchie indelebili’.
Hai mai pensato alla quantità delle cose che ti rimproveri ogni giorno? Quante volte ti sei incolpato per delle cose che sono successe o per dei problemi? Così facendo, il danno che facciamo a noi stessi è di gran lunga superiore a quello che ci provocano gli altri.
A quante persone è successo di trovarsi a fare i conti con il rimorso, il rammarico, la rabbia, la vergogna di aver lasciato che qualcuno ci facesse sentire sbagliati o senza valore.
E’ importante lasciare ogni forma di giudizio ed imparare ad amarsi profondamente. E quando qualcuno ci fa male occorre perdonare quella parte di noi che ha permesso che accadesse. Restare nella sofferenza è una tua scelta. Lasciarla andare via è una possibilità reale che è data a tutti gli esseri umani: di qualsiasi tipo di sofferenza si tratti.
Gratitudine
Alla fine del percorso si lavora sul “riconoscimento e ringraziamento” di tutti coloro che ci hanno aiutato a crescere, evolverci, migliorarci. Questi possono essere sia persone reali che personaggi di film o libri, o di scrittori di saggi, cioè tutti coloro che hanno apportato qualcosa di buono nella nostra vita.
Quasi sempre non siamo consapevoli delle risorse che abbiamo e di quelle che abbiamo accumulato attraverso le varie esperienze di vita. In realtà sono sempre lì, dentro di noi, solo che le diamo per scontate.
Sono tante le cose che tendiamo a dare per scontate: l’essere vivi, il profumo dei fiori in giardino, il piacevole calore di una bella giornata di sole, avere amici con cui condividere i momenti belli e quelli più oscuri, i genitori, avere un partner che ci ama e che amiamo, ecc.
L’elenco può essere infinito, anche se non è sempre uguale per tutti, ma tutti hanno qualcosa per cui essere grati.
Ma sostanzialmente siamo assuefatti alla bellezza della vita. Questa assuefazione è l’anticamera della scontentezza, del grigiore quotidiano, di quella malsana abitudine a lamentarsi di continuo.
La gratitudine è un atteggiamento mentale che ci aiuta a trovare elementi positivi nella vita di ogni giorno.
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